Macchinari estetici: la guida di CNA Benessere e Sanità per fare la scelta giusta

Un elemento per il successo dei centri estetici è senz’altro l’utilizzo dei macchinari a uso estetico, ossia quei dispositivi finalizzati a migliorare l’aspetto fisico senza interventi chirurgici.

Negli ultimi anni è stata registrata, infatti, una crescente domanda per trattamenti non invasivi che offrono risultati visibili con tempi di recupero minimi e, di pari passo, la tecnologia continua a evolversi, con macchinari sempre più avanzati e sicuri che offrono una gamma sempre più ampia di trattamenti estetici.

Acquistare un nuovo macchinario significa considerare importanti investimenti economici, oltre che di formazione del personale addetto e spesso è necessario riprogettare gli spazi del proprio centro estetico.

Inoltre, in Italia l’utilizzo di questi dispositivi è vincolato al rispetto di rigorose norme di settore, contenute nel Decreto Ministeriale del 15 ottobre 2015 n. 206, che non solo determina quali siano gli usi consentiti per alcuni macchinari, ma ne vieta anche l’utilizzo in campo estetico per altri.

Per esempio, le apparecchiature laser a luce pulsata possono essere impiegate esclusivamente per i trattamenti di depilazione, ma è obbligatorio incaricare un tecnico laser, ossia una figura competente, in genere esterna all’impresa, che ha il compito di consigliare e affiancare il datore di lavoro per tutti gli aspetti relativi alla sicurezza.

Negli ultimi anni, poi, si sente spesso parlare di needling o microneedling, una tecnica finalizzata al ringiovanimento cutaneo attraverso micro-perforazioni con aghi sottili che inducono una reazione di riparazione tissutale, stimolando la produzione di collagene. Non essendo presente nelle schede del DM 206/2015, questo trattamento non può essere eseguito nei centri estetici.

Altro esempio di macchinario spesso proposto agli operatori estetici è la hyaluron pen, uno strumento a forma di penna, non invasivo, utilizzato per introdurre acido ialuronico e altri filler dermici nella pelle senza l’uso di aghi. Questo macchinario non rientra, però, nella scheda 20 del DM n.206 perché supera la pressione massima consentita, non prevede l’utilizzo di un ugello che direzioni l’aria in modo radente e, infine, viene proposta per trattare viso e parti delicate. Pertanto il suo utilizzo non è consentito nei centri estetici.

Appare, dunque, chiaro che l’acquisto dei macchinari ad uso estetico deve sempre essere valutato attentamente, preferibilmente con il consiglio di un professionista qualificato, per garantire risultati ottimali, la sicurezza del cliente e non incorrere in rovinosi errori.

Molto spesso gli imprenditori non sono sufficientemente informati a riguardo ed investono in macchinari che sono destinati al solo campo medico o di cui possono sfruttare solo alcune funzioni.

Per fare chiarezza  su quali macchinari siano permessi per l’uso estetico in Italia, CNA Benessere e Sanità ha pubblicato, in collaborazione con FAPIB (Associazione Nazionale Produttori e Fornitori di Tecnologie per la Bellezza e il Benessere), una guida per aiutare gli imprenditori ad orientarsi nel mercato e fare la scelta giusta, considerando vantaggi ed eventuali rischi dei macchinari descritti e loro applicazione in campo estetico in ottemperanza alle norme contenute nel Decreto Ministeriale 15/10/2015 n.206.

È possibile scaricare e consultare la guida qui.

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