Caro carburanti: facciamo il punto con la categoria

Il costo dei carburanti sfiora i 2 euro al litro. Il prezzo è composto da numerosi fattori, che abbiamo chiesto al nostro associato del settore Alessandro Perrone di spiegarci.

  • Come funziona il meccanismo di composizione del prezzo di vendita dei carburanti?

«Il prezzo della benzina è composto da tre parti: il costo netto del combustibile, incluso il guadagno dei gestori; le accise e l’imposta sul valore aggiunto (Iva). La componente fiscale è pari al 58%, superiore, quindi, al prezzo industriale che è pari al 42%».

  • Il benzinaio interviene sulla definizione del prezzo?

«Noi gestori non abbiamo la possibilità di intervenire sul prezzo del combustibile. Sono le compagnie petrolifere che ci comunicano direttamente il prezzo di vendita, senza che noi abbiamo la possibilità di modificarlo aumentandolo, a parte gli 0,005 euro, come è previsto dagli accordi con le associazioni di categoria. Sottolineo che, stando a questi accordi, è prevista la risoluzione del contratto in caso di non rispetto del prezzo di vendita al pubblico stabilito dalla compagnia.

Il consumatore ha a disposizione un portale che gli consente di trovare il distributore più conveniente. Dal settembre 2013, infatti, ogni distributore deve comunicare sul sito Osservaprezzi carburanti, istituito dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, i prezzi e ogni minima variazione effettuata.

Attualmente il Governo Meloni ha previsto due nuovi obblighi: uno riguarda l’introduzione dell’obbligatorietà della comunicazione giornaliera dei prezzi praticati dai distributori e l’altro è relativo all’obbligo, per i benzinai, di indicare il prezzo medio nazionale accanto a quello praticato.

Questa iniziativa non aggiunge niente alla trasparenza del prezzo e per noi gestori rappresenta solamente un’ulteriore attività burocratica».

  • Questo caro prezzi ha conseguenze sull’attività dei benzinai?

«Sicuramente sì, abbiamo ripercussioni che vediamo già: nel mio distributore, sto notando che sempre meno gente fa il pieno e opta, invece, per caricare il serbatoio giorno per giorno oppure ogni due, nella speranza che il costo diminuisca.

Penso che le maggiori ripercussioni siano nel settore dell’autotrasporto: i camion che trasportano merci per il commercio (ad esempio cibo per supermercati e ristorazione), alla luce di questi aumenti dei carburanti, potrebbero applicare un rincaro sul costo della merce che trasportano».

  • Avete intenzione di mettere in atto azioni di protesta per tutelare i vostri diritti?«Inizialmente, a livello nazionale, avevamo fissato uno sciopero per il 25 e 26 gennaio. Dopo l’incontro di venerdì 13 gennaio, fra le associazioni il Governo Meloni, la protesta è sospesa. Il confronto fra Governo e il settore comincia martedì 17».
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