Dopo il ricorso al Tar della Valle d’Aosta della RAV, la società che gestisce il tratto di autostrada A5 Aosta-Monte Bianco, per chiedere un ulteriore incremento tariffario rispetto a quello già concesso a partire dal primo gennaio 2018, CNA Valle d’Aosta esprime grande preoccupazione per le ricadute che potrebbero esserci sulle imprese del territorio e sul comparto turistico.
“I continui aumenti delle tariffe autostradali mettono in grave difficoltà i nostri artigiani: oltre a rendere più elevato e pericoloso il traffico sulla S.S. 26, l’aumento del biglietto autostradale accresce in maniera spropositata i costi del trasporto e della logistica ponendo un gravissimo freno allo sviluppo della Valle d’Aosta”, commenta il presidente di CNA Valle d’Aosta Salvatore Addario.
“In particolare, occorre ricordare che la tariffa di un N.C.C. è di poco inferiore a un euro al chilometro: quale margine di profitto può avere un imprenditore se il costo dell’autostrada in alcuni tratti è superiore? La tariffa della tratta che collega il casello di Aymavilles a quello di Aosta-Est, poi, è un furto legalizzato nei confronti di coloro che non possiedono il Telepass: sembra impossibile che non si possa trovare una soluzione alternativa con tutte le tecnologie attualmente disponibili”, continua Addario.
Inoltre, nonostante gli elevatissimi profitti della concessionaria valdostana, non ci sono ricadute per le nostre aziende: “Da molti anni a questa parte – sottolinea il presidente Addario – nessuna impresa valdostana opera nell’ambito delle manutenzioni né ordinarie, né straordinarie e le poche gare indette applicano prezzi che non sono sostenibili per un operatore locale. L’unico servizio per il quale le aziende locali sono interpellate è quello dello sgombero neve, proposto a tariffe poco appetibili e non aggiornate al mercato”.
“Vista l’impossibilità di intervenire, se non tramite proclami e comunicati stampa, ci domandiamo quale sia il ruolo del socio pubblico”, conclude il presidente Addario.
Aosta, 13 marzo 2018