“Sulle tavole degli italiani deve arrivare solo pane genuino e di qualità. Auspichiamo una legge che disciplini la panificazione per tutelare maggiormente consumatori e produttori artigianali, non un cavallo di troia per introdurre pericolosi escamotage”. E’ la posizione espressa ieri, giovedì 19 gennaio, dal presidente della CNA Agroalimentare, Mirco Della Vecchia, di fronte ai componenti della commissione Agricoltura della Camera nel corso dell’audizione sulla proposta di legge 3265 in materia di produzione e vendita del pane.
“Per evitare confusione – continua Della Vecchia – chiediamo di vietare la dicitura <pane fresco> quando il prodotto è ottenuto attraverso l’utilizzo di semilavorati congelati o surgelati. Di limitare la tutela esclusivamente al <pane fresco>, senza diciture equivoche come <pane appena sfornato> o <pane di giornata>. Di definire più dettagliatamente le indicazioni da inserire nelle confezioni di pane posto in vendita crudo, ma ancora congelato o surgelato. E di inserire, infine, l’obbligo di indicare in maniera evidente che il pane in vendita negli espositori ‘take away’, sfuso o confezionato, deriva da cottura o completamento di cottura di pane congelato o surgelato, prodotto in uno stabilimento diverso da quello nel quale viene cotto o dorato per essere posto in vendita”.